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Passo Per Passo, Una Breve Storia Sulle Scarpe

Passo Per Passo, Una Breve Storia Sulle Scarpe

Aneddoti E Pillole Sulle Calzature, Le Mie Migliori Amiche

Risulta complicato stabilire con esattezza quando sia nata la calzatura nella storia dell’uomo. Inizialmente, era realizzata con materiali deperibili come per esempio le pelli degli animali o il legno, aveva la finalità di proteggere il piede e non sono dunque giunti a noi reperti storici che documentino i primi “modelli”. La moda collegata alle calzature si sviluppa fortemente con l’inizio dell’età moderna nel XVI secolo tramite la circolazione di alcune grafiche che richiamavano alla mente lo stile delle popolazioni conosciute. Questo fenomeno si consolida nel corso dell’800 grazie ad alcuni ritrovamenti di età passate e così la moda comincia a prendere ispirazione da tali manufatti. In questo periodo iniziano anche le ricerche in questo settore tramite il contributo di scienze come antropologia, psicologia e sociologia che studiano la moda. È nel ‘900 che le calzature acquisiscono un’influenza e una posizione molto rilevante nella moda e nei primi anni del secolo prende campo l’ispirazione allo stile liberty caratterizzato da elementi romantici e candidi con punte allungate e le calzature assumono la forma di stivaletti e décolleté. Negli anni che precedono la Prima Guerra Mondiale si diffonde la moda del tacco alla “Luigi” che riprende lo stile rococò stravagante e allo stesso tempo raffinato sviluppatosi in Francia nel XVIII secolo. Fra le due Guerre in Italia si inizia a creare una propria moda che possa distinguersi da quella francese e diventare indipendente. Si segnalano due persone di spicco che hanno contribuito a dare una forte spinta a questo progetto, Lydia De Liguoro e Fortunato Albanese. La prima aveva fondato una rivista nel 1919 dedicata alla moda e ai costumi. Nonostante fosse un periodico patinato, Lydia scoraggiava dall’acquisto di abbigliamento e calzature eccessivamente costose in quanto era diffusa la convinzione che a causa della crisi economica fosse poco responsabile comprare prodotti di lusso. Dovette rivedere la propria posizione qualche tempo dopo a causa delle preoccupazioni degli industriali che temevano che il settore potesse risentirne ulteriormente. Fortunato Albanese propose al Ministero dell’Industria il progetto relativo alla creazione di un istituto nazionale per la moda. Dopo la Seconda guerra Mondiale la Francia si impone come leader del settore grazie a Coco Chanel che mette in atto un’importante trasformazione del concetto di femminilità e del design della moda. Nel nostro Paese con il contributo di Ferragamo, che realizza la calzatura con la zeppa in sughero, inizia ad affermarsi quello che poi verrà denominato “Made in Italy”.

Ferragamo può esser considerato il trampolino di lancio per lo sviluppo della moda italiana in quegli anni e città come Firenze, Milano, Roma entrano in competizione per ottenere il ruolo di centro della moda. Successivamente le innovazioni provengono dall’Inghilterra, in particolare per quanto concerne i riferimenti alla Pop Art. Negli anni ’60 le calzature assumono una forma più lineare, i tacchi hanno una base maggiormente ampia e le punte si arrotondano. Nel ventennio successivo il Made in Italy si afferma sempre di più grazie a stilisti di successo come Gianni Versace, Giorgio Armani e Valentino. Gli ultimi anni del secolo scorso lanciano una tendenza più minimal e rigida con il nero che assume il ruolo di colore predominante. Con il nuovo millennio grazie alla globalizzazione si diffondono nuove mode che stravolgono la storia precedente e assumono connotati mai visti prima.

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